Quanti sono gli italiani che decidono di andare a vivere all'estero? A quale fascia di età si riferisce?
Negli ultimi anni la casistica degli italiani all'estero è in forte aumento. Gli ultimi dati dell'Aire parlano di 5.6 milioni di persone residenti all'estero; gran parte sceglie l'Europa e a seguire paesi d'oltreoceano.
Questa decisione di pensare di trasferirsi all'estero riguarda principalmente la fascia più giovane, ma non esclude, negli ultimi decenni, le generazioni più mature.
Ma quali sono le problematiche che potrebbero presentarsi in ambito sanitario?
Non è facile adattarsi sin da subito in un paese nuovo, ci si ritrova spesso spaesati per molteplici vicissitudini. Una di queste è la preoccupazione di come curarsi o accedere a servizi sanitari senza costi esasperati. Partiamo dal presupposto, che in primis, solo alcuni paesi permettono di accedere all'assistenza sanitaria pubblica ed a caro costo. Le assicurazioni sanitarie poi che si possono trovare nel paese estero, sono spesso molto stringenti e non sempre è semplice utilizzarle per vari motivi legati alla lingua, funzionalità ecc.
In tutto questo aggiungiamo che, se l'italiano residente all'estero volesse tornare in Italia per farsi curare in una struttura pubblica, non potrebbe farlo. Perché cambiando la residenza, si perde il diritto di accesso al Servizio Sanitario Nazionale. Motivi questi, per cui è importante valutare non solo il paese in cui si intende trasferirsi, ma analizzare dettagliatamente i rischi, i costi di gestione e la durata di una copertura sanitaria.
Questo perché si presume che il soggetto espatriato usufruirà dell'assistenza sanitaria di base nel Paese ove andrà a stabilire la sua nuova residenza.
Oltre alla perdita del medico di base il cittadino italiano perde anche altri due aspetti fondamentali del nostro sistema sanitario:
- La possibilità di acquistare medicinali attraverso il ticket;
- Il diritto all'assistenza sanitaria ospedaliera tramite mutua.
Bisogna comunque segnalare che, un soggetto espatriato che rientra temporaneamente in Italia (per vacanze o visita alla famiglia di origine) ha diritto ad una assistenza sanitaria, anche se limitata. Il Servizio Sanitario Nazionale o (SSN) offre l'assistenza sanitaria d'urgenza ai cittadini italiani iscritti AIRE e ai soggetti titolari di pensione italiana. Attenzione però, l'assistenza sanitaria italiana è limitata:
- Alle sole prestazioni ospedaliere urgenti ("pronto soccorso");
- Per un periodo massimo di 90 giorni annui (anche non continuativi).
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Ti trasferiresti, dunque all'estero senza avere una copertura sanitaria che ti permetta di essere tranquillo?
Valutare, pertanto, delle soluzioni concrete e senza pensieri, è prioritario, affinché ci si possa tutelare considerando ogni singolo aspetto.
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